24 agosto 2010

Nick is back

Questo nostro Mongol Rally si sta concludendo in un modo particolare. Dopo un fantastico viaggio aereo Novosibirsk - Mosca - Copenaghen - Milano (circa 24 ore), notte passata da Alle, Eurostar fino a Padova, sono tornato dopo un mese esatto al punto di partenza. Con Raffa che mi è venuto a prendere, esattamente come mi aveva portato da Matteo alla partenza.
Ma non è mica finita qua!
In questo stesso momento, Matteo e Mauro con la Red Donkey stanno arrivando a Mosca e domani dovrebbero arrivare a Riga, in Lettonia. Lì andrò io a prenderla sabato per portarla finalmente a casa.
Mi sento molto carico. Molto fortunato, per tutto quello che ho e che mi è stato concesso di fare. Oggi, dopo aver pranzato con la mitica pasta pomodoro e gorgonzola di Raffa e aver accarezzato il mio Ramarro Verde (la Versys), non ho potuto non fare il bagno in questo luminosa sensazione di essere davvero un privilegiato.

Nel post precedente non abbiamo chiarito molto perché abbiamo deciso di tornare. A farla breve, lasciare la Red Donkey in Mongolia ci sarebbe costato, tra tasse di importazione, rottamazione, perdita del deposito di 1600 sterline, perdita del carnet du passage, qualche migliaia di euro, oltre a qualche altro giorno solo per fare le carte. Una volta verificati tutti i documenti e parlato con gli altri team che hanno confermato le nostre ipotesi la situazione ci è improvvisamente parsa chiara: l'unico modo di evitare una salassata era riportare indietro l'auto, e farlo nel più breve tempo possibile, per rispettare gli impegni di lavoro e minimizzare i costi. Quindi, si è deciso per le dritte e sicure strade della Russia, guidando giorno e notte, come stanno facendo Mauro e Matteo.
Per rispondere a chi chiedeva le condizioni della Red Donkey, il parabrezza è ben crepato, la marmitta è rotta un'altra volta e così l'ammortizzatore anteriore destro. Ma va avanti! La bagagliera l'abbiamo lasciata vicino al confine russo, per spingere l'auto fino in fondo.
Insomma, se volete partecipare al mongol rally, fatelo con un mezzo che rispetti tutti gli standard e non ponetevi limiti di tempo.
Mi ha colpito vedere che tantissimi team inglesi avevano ricevuto in donazione l'ambulanza con grande facilità, invece noi a malapena siamo rientrati dei costi delle magliette. Purtroppo c'è poco da dire, su eventi come questi, le altre nazioni europee sono molto molto più ricettive, per così dire. Impareremo.

2 commenti:

  1. Ben tornato Nick!
    Avete superato le mie più rosee aspettative..bravi!
    Spero vi organizziate al meglio per il rientro della red donkey visto che i tempi stringono per tutti e tre i nostri rallysti..
    Solo un appunto..non sono daccordo sul fatto che in italia sia difficile recuperare un mezzo di pubblica utilità da condurre e quindi donare alla fine del tragitto.
    Basta contattare fondazioni,comuni, regioni,università,insomma enti locali statali o parastatali e si riesce ad ottenere (smaltendo un pò di burocrazia)ambulanze,carri funebri,pulmini per la scuola e addirittura se si ha la patente autopompe e autobus..un modo che hanno questi enti per dismettere tali mezzi (obsoleti qui da noi,ma vitali in altre reltà) è la donazione..
    Probabilmente avete deciso da subito di utilizzare la red donkey (non ho mai sentito altre opzioni vagliate)e non vi siete posti il problema.
    Ci penserete la prossima volta, magari organizzandovi per tempo ;-)
    R.

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  2. ciao, in realtà Nik ha ragione. Abbiamo 'perso' sei mesi a cercare sponsorizzazioni e sebbena abbiamo ottenuto molti patrocini (questo te la dice lunga sul fatto che ci sia presi per tempo) di soldi o finanziamenti nemmeno l'ombra. Anche con altri team da noi interpellati la situazione è la stessa: tutti lamentavano la predisposizione dei vari enti a 'donare'. Per quanto riguarda le ambulanze: ho parlato con un gruppo di milano il quale mi diceva che per portare fuori un'ambulanza dall'italia ci vuole un sacco di tempo e pazienza perché per legge le ambulanze non si possono intestare ad un privato e questo, come puoi ben immaginare, è un casino quando si passano le frontiere.... Un team danese ci ha raccontato che per avere l'ambulanza che stavano portando su ci sono volute due telefonate.... Non pretendo tanto ma in Italia non abbiamo questo spirito. Mauro

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