16 agosto 2010

INCONTRI


Rieccoci on line dopo un pò di assenza ma come vi avevamo preannunciato non sarebbe sempre stato facile recuoerare una connessione internet. Post dedicato agli incontri fatti in questi giorni. Buona lettura!


INCONTRI (1) Mentre il Dianin è un po' costipato, il buon Nick e il Matte vanno fuori a spassarsela! Usciti dall'albergo, troviamo un biglietto sulla macchina con scritto:"Ciao, sono Rich camera 12, partecipo al Mongol Rally, se volete beviamo una birra insieme". Bene, Rich da Birmingham, classe 1987 ha cappottato con la Fiat 600 del 2001,in Kazakstan. Dopo ore di pullman e taxi è riuscito ad arrivare qui a Tashkent mentre il suo compagno è nel volo di ritorno destinazione casa. Abbiamo cenato in un ristorantino apparentemente turco. Davvero delizioso! Le storie che emergono dai vari racconti dei team del Mongol Rally sono sempre più incredibili. Dopo il bergamasco Gianandrea che al confine uzbeko è finito a 5 litri di vodka, spaghetti e ha dormito con le guardie doganali nei loro alloggi, due ragazzi inglesi sono rimasti bloccati quattro giorni al confine turkmeno perchè parlavano tra di loro con dei walkietalkie e, quindi, apparentemente considerati spie. Abbiamo appreso di alcuni team che viaggiando in carovana tra il confine ucraino e russo sono finiti, sempre con gli ufficiali di dogana, a bonghi, chitarre e cappellini da vichinghi. Proprio in quel frangente, passavano di li, il nostro amico Rich e il suo compagno che alla vista della situazione hanno esclamato: "what the fuck is going on here!". Per concludere, siamo ritornati all'albergo con un taxi. Una Chevrolet Matiz bianca che sfrecciava come un go-kart tra le strade di Tashkent il cui driver, appreso che eravamo stranieri, ha messo a palla (vibravano perfino le sottili portiere della Matiz!) Shakira e la canzone dei mondiali di calcio Waka Waka He He! Davvero truce! La globalizzazione!


INCONTRI (2) Capita a volte di sottovalutare le distanze. O meglio, se per 200 km troviamo ogni venti kilometri un distributore, perché nei successivi 200 non ne dovremmo trovare? Capita così che dopo aver detto per delle ore facciamo rifornimento alla prossima stazione, la prossima stazione in realtà non c'è. Con la riserva quasi esaurita, ci fermiamo nell'unica costruzione che sembra abitata nel raggio di 100 km per chiedere informazioni. Quella costruzione è in realtà un vecchio posto di confine a Blagoveshchenka tra Kazakhstan e Kirghizstan chiuso dopo i tunulti scoppiati in quest'ultimo paese. Non sono sicuro se fossero più sorpresi loro di vedere noi o viceversa. Sta di fatto che non deve capitare molto spesso a questi militari di parlare con qualcuno. Il posto di confine comprende una casetta, quattro militari ed un doganiere. Si dimostrano subito molto disponibili: finché uno dei militari parte a chiedere alla vicina contadina se ha della benzina (e tornerà con 10 litri di 82 ottani), noi veniamo accolti, ci viene offerta Nutella (quella vera), te caldo e facciamo con il doganiere quattro chiacchiere. Ci spiega che in realtà erano almeno tre i posti di confine su strada che sono stati chiusi dopo i tumulti scoippiati in Kirghizstan e che pertanto non c'è gran che da fare. Trascorriamo una buona mezz'ora a chiacchierare ma poi, vista la distanza che ci aspetta, decidiamo di ripartire non prima però di assistere ad un video atroce girato con il telefonino da uno dei militari. Il video mostra la protesta da parte di alcuni manifestanti kirghsi dopo la chiusura del confine: uno di questi strappa la bandiera uzbeka e ci dà fuoco e dopo ci si butta sopra prendendo fuoco pure lui. Vi assicuro non un bello spettacolo.


INCONTRI (3) A Tashkent (di cui ignoriamo la pronuncia, l'abbiamo sentito pronunciare in mille modi diversi) riusciamo finalmente ad incontrare Cristian, il ragazzo che sta andando in Giappone in moto. insieme a lui c'è Ture che gli amici scout di Mauro conoscono bene, anche lui in viaggio da solo verso, inizialmente l'Australia, ed ora con con Cristian verso il Giappone. Non riusciamo a rimanere molto con loro, poiché siamo arrivati a Tashkent molto tardi e siamo distrutti dalla fatica però riusciamo comunque a scambiarci impressioni di viaggio. Ture è in giro da tre mesi con la sua moto che ha subito qualche danno. Si è infatti fermato a Tashkent qualche giorno per recuperare pezzi di ricambi (qualcuno se lo fa spedire dalla Russia). Ha trascorso un mese a Teheran in attesa di visti solo parzialmente ottenuti, ma lo vediamo bello carico e contento di quello che sta facendo. Cri invece si è fermato a lungo a Tashkent, un pò per risolvere problemi con i visti un pò per aspettare Ture. La serata è piacevole ed è uno degli aspetti belli di questo viaggio trovare altri viaggiatori e scambiarsi opinioni, informazioni e consigli sui posti che si stanno per visitare. E vi assicuriamo che di viaggiatori che fanno cose incredibili in giro per il mondo ve ne sono.

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